Bob Dylan, Retrospectrum

Cos’ero solito disegnare? Beh, direi che iniziavo con qualsiasi cosa fosse a portata di mano. Mi sedevo al tavolo, prendevo una matita e un foglio e disegnavo la macchina da scrivere, un crocifisso, una rosa, matite, coltelli, spilli, scatole di sigarette vuote.”

Il MAXXI è un museo incredibile in cui vengono allestite sempre mostre molto interessanti e, ogni volta che ci vado, ne rimango entusiasta. Qualche giorno fa, più che altro per accontentare mia figlia, mi ci sono recata quando ancora nell’aria aleggiava l’odore del ragù domenicale e mi sono imbattuta in Retrospectrum, la prima retrospettiva europea dedicata alle opere visive di Bob Dylan.

Non credo sia necessario ricordare quanto egli sia già considerato una vera e propria icona della musica e quanto abbia appassionato il pubblico di tutto il mondo con il suo contributo innovativo alla storia della cultura, al cui sviluppo ha collaborato con poesia e pittura. E che pittura!!! Dagli anni Sessanta ad oggi, Dylan ha prodotto una vasta raccolta di disegni, dipinti e sculture, testimonianza evidente della sua natura poliedrica.

Come accade per i testi delle canzoni, i soggetti dei suoi dipinti subiscono continue trasformazioni: nuove angolazioni, cambi di tecnica e di stile, differenti contrasti cromatici per suggerire sensazioni sempre nuove. I suoi numerosi viaggi si trasformano in occasioni per raccontare il paesaggio americano e i suoi abitanti.

Lungo le sale del Maxxi, nella galleria 5, si susseguono circa 100 opere, divise in 8 sezioni, tra cui dipinti, disegni e sculture realizzate con materiali di recupero: ingranaggi, strumenti, pezzi di macchinari, che rivivono in ringhiere, mobili in ferro, elementi decorativi da parete o semplicemente simboli che conservano l’autenticità e la storia delle sue origini.

Bob Dylan ha davvero una mano felice, disegna con cura e naturalezza, come volesse mettere in ordine i propri pensieri su carta. E poi dipinge, più spesso acrilici su tela, anche di grandi dimensioni, passando con nonchalance dallo stile impressionista, a quello espressionista, risentendo certamente dell’eredità di Hopper, attraverso una sorta di realismo in cui primeggiano colore e profondità. Ne vengono fuori istantanee di vita osservate da un angolo privilegiato, il suo sguardo ravvicinato e indagatore, come guardasse dal buco di una serratura.

Insomma, se siete a Roma, non potete perderla. Retrospectrum è davvero una gran bella esposizione, una occasione per conoscere più da vicino il cantautore premio Nobel che ha dedicato gran parte del proprio tempo ed energie alla tela, fino a farne negli ultimi anni una parte centrale, quanto la musica, della sua produzione artistica.

https://www.maxxi.art/events/bob-dylan-retrospectrum/

https://tg24.sky.it/spettacolo/musica/2022/11/15/bob-dylan-mostra-roma

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