Annamaria Russo, la passione di esprimersi

L’atto di attingere alla tradizione figurativa e pittorica non può essere considerato indice di regressione, né di anacronismo, tanto meno di imitazione. Piuttosto palesa l’indiscusso bisogno di rivendicare la propria libertà stilistica, allontanandosi da ogni certezza storica.

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Annamaria Russo sembra attraversare il passato, con coraggio e determinazione. Tutto conosce di ciò che l’ha preceduta e per questo continua a guardare con ammirazione a Giotto e Piero della Francesca, a Capogrossi e Marotta, a Van Gogh e Vedova, senza temere di misurarsi con l’imponenza della storia. Il suo senso di appartenenza ad un passato così importante, fuori da ogni bandiera politica, le offre la straordinaria possibilità di valorizzare la sfera del personale, del frammentario, del particolare. Lavorando con assiduità da oltre quarant’anni, Annamaria ha attraversato molte fasi nella sua ricerca. Dal disegno alla pittura, dai Polimaterici di sabbia alle Frecce, poi le Torri di plexiglass, i Piatti di ceramica, le installazioni di collages policromi. Senza abbandonare mai le tecniche dell’incisione e la passione appunto per il disegno. Disponendosi in una posizione abbastanza laterale, che le ha permesso un consapevole e creativo nomadismo nella storia, ha guardato sempre il passato senza mai contrapporvisi. Così la tela bianca o la superficie a disposizione divenivano luoghi privilegiati di questo libero itinerare negli stili e nelle tecniche.

Le sue origini artistiche sono semplici e genuine, desunte da un mondo familiare di affetti delicati e ricordi quotidiani. Come quelle interminabili file di panni stesi ad asciugare, memorie affettuose del Palonetto di S. Lucia a Napoli, trasformate in ardenti ritagli di colore.

Dopo gli studi artistici, la Russo ha insegnato per molti anni nelle scuole medie e collaborato a lungo con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Queste esperienze hanno rafforzato le sue doti comunicative e il suo modo totalizzante di intendere l’arte e la vita. La delicata interiorità e l’enorme forza vitale che la animano, ne fanno un’artista a tutto tondo, fervida e coinvolta. Impegnata spesso in campagne di sensibilizzazione a favore dell’ambiente, Annamaria predilige l’uso di materiali di scarto, recuperati da incauti abbandoni e rimessi in vita dalle sue sapienti mani.

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Guardando i suoi lavori, dal figurativo all’informale, non si può non riconoscere la coerenza e l’autentica elaborazione di un linguaggio teso ad accentuare sempre più il colore e la materia. Senza approdare mai ad una soluzione formale ultima e senza incorrere nel rischio di sospendere la propria inesausta ricerca, la Russo, inconsapevolmente, rimette in discussione tutta la storia delle Avanguardie, provando ad ignorarne le motivazioni temporali, per ripercorrerne gli stimoli e le sollecitazioni in tempo reale. Riducendo la sua poetica a pochi gesti essenziali, per lei l’immaginazione diventa più importante della tecnica, il messaggio lanciato più determinante del risultato. Per questo ogni tanto, dall’incrocio forzato di due colori, fa capolino una segreta rabbia nei confronti di un mondo e di un mercato dai quali si è voluta mantenere distante per tanti anni, pagando forse oggi lo scotto della notorietà.

Per la Russo essere artista significa principalmente compiere un’attività autobiografica, una scrittura privata. Rendere esteriore una pulsione interna che viene espressa da un gesto o da una sequenza di gesti, tramite la materia-colore. L’opera diventa così l’esatta registrazione di un momento di vita personale. Alla componente gestuale fa da contraltare una tale forza spirituale che ogni opera risulta essere realizzata ad un grado massimo di intensità e singolarità, fino a diventare queste le sue riconoscibili cifre stilistiche.

Nei suoi lunghi pomeriggi di lavoro, Annamaria ama spesso ripetere una frase che sente molto vicina: “L’artista non è mai vecchio”. A questo proposito, ci piace ricordare le parole di Dorian Gray: Io diventerò vecchio, orribile, disgustoso, ma questo quadro resterà sempre giovane. Non sarà mai più vecchio di quanto è oggi, in questa giornata di giugno…

http://www.annamariarusso.com

 

 

 

 

 

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